Colline Pescaresi Trebbiano IGT 2022 - Cingilia
Cingilia

Colline Pescaresi Trebbiano IGT 2022 - Cingilia

CHF 15.00
Esaurito
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Colline Pescaresi IGT
  • Vitigno: trebbiano
  • Alcol: 13.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2024/2027
  • Temperatura di servizio: 8/10 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 88pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Primi di pesce, Primi di terra, Secondi di pesce

Note di degustazione

Giallo paglierino carico. Al naso spiccano note floreali, di erbe aromatiche, profumi di frutta gialla e tocchi agrumati, sentori minerali; al sorso è strutturato, bilanciato da freschezza e sapidità.

Abbinamenti

Da provare con primi piatti a base di pesce, verdure e formaggi di media stagionatura.

Colline Pescaresi Trebbiano IGT 2022 - Cingilia: Perchè ci piace

Realizzato in Abruzzo dall'azienda vinicola Cingilia, questo vino bianco è ottenuto esclusivamente da uve trebbiano, provenienti dal comune di Cugnoli. L'intero processo produttivo segue il disciplinare biologico: in seguito alla vinificazione, avviene una sosta di almeno sei mesi in acciaio sulle fecce fini.

Cantina

Fabio Di Donato è il giovane enologo e vignaiolo che si occupa dell’azienda vincola Cingilia, a Cugnoli, in provincia di Pescara, in una vallata ai piedi di un valico, a metà strada tra le imponenti montagne abruzzesi. La passione per la natura, il rispetto per le tradizioni e l’innata vocazione del territorio sono le motivazioni principali che lo hanno spinto nel 2013 ad avviare l’attività vitivinicola. Obiettivo della cantina Cingila è raccontare il territorio attraverso i propri vini: per farlo sono stati scelti esclusivamente vitigni autoctoni della zona, gli unici che secondo Di Donato possano esprimere al meglio le caratteristiche del terroir.
In vigna si utilizzano solo prodotti di origine naturale e minerale per la lotta agronomica, per non alterare l’equilibrio dell’ecosistema; in cantina le fermentazioni avvengono in modo naturale, sfruttando i lieviti presenti sulle bucce.

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