Champagne Extra Brut Rosé Dizy 1er Cru “Terres Rouges” 2015 - Jacquesson (astuccio)
Jacquesson

Champagne Extra Brut Rosé Dizy 1er Cru “Terres Rouges” 2015 - Jacquesson (astuccio)

CHF 167.00
Esaurito
  • Annata: 2015
  • Denominazione: Champagne AOC
  • Vitigno: pinot noir, pinot meunier
  • Alcol: 12%
  • Formato: 0.75L
  • Consumo ideale: 2022/2028
  • Temperatura di servizio: 10/12 °C
  • Momento per degustarlo: Serata tra intenditori
  • Giudizio di Tannico: 90pt
  • Tipologia: Champagne
  • Abbinamenti: Antipasti di pesce, Crostacei, Molluschi, Secondi di pesce

Note di degustazione

Alla vista si annuncia con un bel color lampone, molto luminoso, attraversato da un perlage fine e persistente. Al naso si avverte una sinfonia di piccoli frutti rossi, arricchiti da note speziate da cui emergono sfumature di anice e vaniglia. All’assaggio è di buon corpo, secco, fresco, con un sorso fasciante e cremoso, davvero elegante e piacevole alla beva. Termina con un finale lungo.

Abbinamenti

Perfetto come aperitivo, è ottimo da gustare anche a tutto pasto. Dà il meglio di sé in accompagnamento a primi e secondi piatti a base di pesce. E’ da provare con il carpaccio di salmone Sockeye.

Champagne Extra Brut Rosé Dizy 1er Cru “Terres Rouges” 2015 - Jacquesson (astuccio): Perchè ci piace

Uno dei quattro lieux-dits con cui la Maison Jacquesson si diletta solo nelle annate migliori, il “Terres Rouges” ha origine da un piccolo appezzamento di terreno, grande poco più di un ettaro, situato nel 1er Cru di Dizy. Taglio di pinot meunier e pinot noir, questo Rosé viene vinificato in legno, dopo aver svolto una rapida macerazione e aver completato la fermentazione malolattica. Fresco, beverino e molto versatile dal punto di vista gastronomico, questo Champagne Extra Brut si presenta davvero come l’acquisto perfetto per accompagnare la stagione estiva e i suoi momenti di spensierata euforia.

Cantina

"Nata nel 1798, la Maison Jacquesson, che si trova a Dizy nelle immediate vicinanze di Aÿ e di Avize, vanta tra i suoi estimatori addirittura Napoleone, che nel 1810 la insignì della medaglia d’oro per “la Beauté et la Richesse de ses Caves”. Fondata da Claude e Memmie Jacquesson, è il figlio di questi ultimi, Adolphe, che ha giocato un ruolo chiave nella storia aziendale: subentrato ai genitori, nel 1835 mette appunto la vigna a filari insieme al dottor Jules Guyot, nel 1844 inventa e brevetta il “muselet”, ovvero la gabbietta di metallo che blocca il tappo, e poco più tardi, collaborando con il farmacista Jean-Baptiste François, estrae la formula per calcolare esattamente la quantità di zucchero necessaria alla seconda fermentazione. In poche parole se lo champagne oggi è come lo conosciamo noi, è anche e soprattutto grazie a Jacquesson. Nel 1860 la cantina, con 800 mila bottiglie annue prodotte, rientrava tra le cinque maggiori maison di champagne. Gestita attualmente dai fratelli Jean-Hervé e Laurent Chiquet, la Jacquesson produce ancora Champagne che si distinguono per qualità ed eleganza, e vengono ottenuti seguendo metodi rispettosi delle tradizioni, con lunghi periodi di affinamento sui lieviti, bassissimi dosaggi e nessuna filtrazione. Dai trenta ettari vitati a chardonnay, pinot nero e pinot meunier di proprietà è ricavato il 75% delle uve (il restante 25% proviene dai conferitori), seguendo metodi di coltivazione organica al 100%, non nell’ottica di divenire azienda biologica, bensì allo scopo esclusivo di produrre grandi uve e quindi grandi vini. Nel 2005 La Revue Des Vins De France Jacquesson come terza migliore maison, seconda solo a Bollinger e Krug.
La cantina produce una vasta gamma di prodotti, ricordiamo le famosissime cuvée 728, 729, 730, 731, 732, 733, 734, 734DT, 735, 736, 737, 738 e 739. Non bisogna scordarsi inoltre i suoi magnifici Avize Grand Cru e i Millesime, entrambi prodotti sia nello stile Dégorgement Tardif che classico.
Stiamo parlando di una cantina leggendaria, a cui tutto il mondo deve molto, che ha innovato e perfezionato tecniche e qualità per anni ed anni, e ad oggi continua imperterrita, parliamo di grandi vignaioli che producono grandi vini da grandi territori, che altro dire.

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