Kakovostno Vino Malvasija ZGP "Black Label" 2019 - Klabjan
Klabjan

Kakovostno Vino Malvasija ZGP "Black Label" 2019 - Klabjan

CHF 46.00
  • In pronta consegna (fino a 8 prodotti)
  • Annata: 2019
  • Denominazione: Kakovostno Vino ZGP
  • Vitigno: malvasia istriana 100%
  • Alcol: 14.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2023/2033
  • Temperatura di servizio: 10/12 °C
  • Momento per degustarlo: Serata tra intenditori
  • Giudizio di Tannico: 94pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Pollame, Secondi di carne bianca

Note di degustazione

Dorato ed elegante il colore alla vista. Il bouquet olfattivo è dapprima impostato su richiami alle albicocche essiccate, poi seguiti da sentori di noce e di resina. Il sorso è caldo e morbido, di ottimo equilibrio e di lunga persistenza.

Abbinamenti

Perfetto da abbinare al pollame nobile, è ottimo con la faraona in agrodolce.

Kakovostno Vino Malvasija ZGP "Black Label" 2019 - Klabjan: Perchè ci piace

Nasce da vigneti a piede franco, le cui piante arrivano a toccare anche i 150 anni d’età. Questo Kakovostno Vino Malvasija ZGP “Black Label” prodotto da Uroš Klabjan fermenta con i soli lieviti indigeni e con una macerazione sulle bucce di circa due settimane. Successivamente riposa due anni in botti di legno esauste e viene imbottigliato senza prima essere filtrato. È una Malvasia che ci racconta tutta l’eccellente delle terre d’Istria se si parla di vino.

Cantina

Ci troviamo in Istria, in una vallata del golfo di Trieste, dove i venti salini che arrivano dal mare soffiano su scarpate alte fino a 300 metri, capaci di assorbire i raggi solari di giorno e di rilasciare il calore la notte. È in questo palcoscenico che recita la sua parte Uroš Klabjan, impegnato nella conduzione di una delle più eccellenti cantine artigianali della zona.
Seguendo gli insegnamenti del nonno, Uroš produce vini che rappresentano lo specchio fedele non solo del territorio, ma anche delle peculiarità stagionali. Le vigne di proprietà, che coprono un’area di circa dieci ettari, contano molte piante ancora a piede franco, che crescono su suoli composti da terra bianca, argilla e flysch. Tra i filari, le regole rispettate sono quelle della biodinamica, per cui gli interventi artificiali sono quasi nulli.
Stessa filosofia la ritroviamo in cantina, dove al fine di preservare la massima espressione dei grappoli, i vini sono lasciati fermentare spontaneamente con una macerazione sulle proprie bucce.
Nascono in questa maniera etichette non convenzionali, spesso non in linea con i dettami dell’enologia contemporanea. Vini che escono dagli schemi e che sono tra loro distinti secondo la fascia d’età delle vigne da cui nascono. Bottiglie che ci mostrano l’altra faccia della medaglia, fatta di integralismo, di estremismo e di approcci drastici, ma anche di profondo amore per le tradizioni, per le proprie terre e per le proprie origini. Vini magari non sempre di facile approccio, ma che se compresi in tutte le sfumature, sono capaci di lasciare emozioni indelebili.

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