Barbaresco Pajé DOCG 2019 - Roagna
Roagna

Barbaresco Pajé DOCG 2019 - Roagna

CHF 228.00
Esaurito
  • Annata: 2019
  • Denominazione: Barbaresco DOCG
  • Vitigno: nebbiolo 100%
  • Alcol: 13.5%
  • Formato: 0.75L
  • Consumo ideale: 2024/2042
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Occasioni speciali
  • Giudizio di Tannico: 90pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Secondi di carne rossa, Selvaggina

Note di degustazione

Colore rosso rubino con riflessi granato, profumo fine ed elegante di viola, frutti rossi e di delicate note terziarie, speziate e tostate. Al palato è intenso e complesso con aromi fruttati, eterei e terziari. Armonioso e vellutato, ha tannini morbidi, una piacevole freschezza e sapidità. Finale lungo e persistente

Abbinamenti

Il Barbaresco Pajé di Roagna è un vino di grande struttura. A tavola è perfetto con brasati di carne rossa, selvaggina e con piatti di carne saporiti, con preparazioni elaborate, aromatico-speziate.

Barbaresco Pajé DOCG 2019 - Roagna: Perchè ci piace

Pajé è uno dei vigneti storici di Barbaresco ed é situato al centro della superficie vitata del paese. Il nome deriva dal dialetto piemontese e stava a indicare le antiche particelle vitate. Il cru di Pajé, particolarmente ricco in marne calcaree, con alto contenuto di calcare attivo, è un anfiteatro naturale che si apre sulla vallata del Tanaro. Il fiume contribuisce a mitigare gli inverni freddi e le estati calde, creando un microclima perfetto per la vite. Le piante del vigneto hanno unetà compresa tra i 25 e i 50 anni e sono esclusivamente di origine massale.
La fermentazione avviene esclusivamente in tini di legno, grazie a un pied de cuve di lieviti Indigeni. Si protrae poi per una decina di giorni, dopodiché si applica la tecnica di macerazione della steccatura a cappello sommerso, che dura per almeno 2 mesi e mezzo. Il vino matura in botti di rovere neutro per circa 5 anni.

Cantina

La Cantina Roagna si trova a Barbaresco, nel cuore delle Langhe e produce vini che sono espressione pura e autentica del territorio.

Per raggiungere questo obiettivo, ha scelto di lavorare con viti vecchie, con apparati radicali molto profondi e capaci di donare uve di grande concentrazione aromatica. I terreni sono di origine sedimentaria marina, con stratificazioni di argille calcaree alternate a marne grigio-bluastre e sabbie. L’autenticità di ogni singola e diversa espressione, deriva da minime differenze del sottosuolo. Le vigne non vengono fertilizzate, non vengono utilizzati erbicidi o pesticidi e il suolo è completamente inerbito, così che viene stimolata la biodiversità e gli apparati radicali sono spinti ad andare in profondità. I ceppi presenti nei vigneti derivano da legni di madri-viti della zona, così da mantenere una popolazione di piante eterogenea.

Nel 2012 è iniziata una sperimentazione di viti da seme, ottenuta seminando vinaccioli delle viti più vecchie per originare nuove piante-figlie e salvaguardare o addirittura aumentare la biodiversità del vigneto. In cantina, così come tra i filari, rigide e rigorose sono le regole, seguite alla perfezione, costantemente e scrupolosamente: per le fermentazioni, sono utilizzati pied de cuve con lieviti indigeni e le macerazioni sono molto lunghe, a cappello sommerso, per trasferire al vino tutto ciò che di prezioso c’è nei grappoli. Stessa filosofia viene perseguita per le fasi di invecchiamento e affinamento: i controlli sono minuziosi, e l’obbiettivo finale è sempre quello di esaltare ciò che la stagione e il territorio sono riusciti a esprimere nelle uve.

Da tutto ciò nascono vini semplicemente straordinari, tra i quali incontriamo alcune delle migliori etichette di tutto il Piemonte. Dal Dolcetto alla Barbera, si passa per il Barolo e per il Barbaresco - con quest’ultimi provenienti da alcuni dei più prestigiosi cru, come Pajè o Asili - fino ad arrivare al Barolo Chinato e alla Grappa: etichette praticamente mitiche.

vai alla scheda della cantina