Barbaresco Montefico Vecchie Viti DOCG 2018 - Roagna
Barbaresco Montefico Vecchie Viti DOCG 2018 - Roagna
Barbaresco Montefico Vecchie Viti DOCG 2018 - Roagna
Barbaresco Montefico Vecchie Viti DOCG 2018 - Roagna
Roagna

Barbaresco Montefico Vecchie Viti DOCG 2018 - Roagna

CHF 507.00
In pronta consegna (fino a 6 prodotti)
  • Annata: 2018
  • Denominazione: Barbaresco DOCG
  • Vitigno: nebbiolo 100%
  • Alcol: 13.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2023/2035
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Occasioni speciali
  • Giudizio di Tannico: 94pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Secondi di carne rossa, Selvaggina

Note di degustazione

Colore rosso rubino con riflessi granato, di media intensità. Naso espressivo di ciliegia, prugne e spezie dolci, con bellissimi richiami di erbe aromatiche. Bocca potente, muscolare, di immenso vigore. Tannini scalpitanti e incredibile profondità regalano un sorso coinvolgente ed esaltante.

Abbinamenti

Il Barbaresco Montefico Vecchie Viti di Roagna è perfetto con brasati di carne rossa, selvaggina e con piatti di carne saporiti, con preparazioni elaborate, aromatico-speziate.

Barbaresco Montefico Vecchie Viti DOCG 2018 - Roagna: Perchè ci piace

Montefico, dal dialetto piemontese "mont der fi", rappresenta uno dei vigneti storici di Barbaresco, di proprietà dei Roagna dal 1929. La parcella è posta a nord-ovest della superficie vitata del paese, si estende per 0.24 ettari con viti che superano i 50 anni di età. La raccolta è manuale, con doppia selezione degli acini. Fermentazione in tini di legno, con i soli lieviti indigeni selezionati, e lunghissima macerazione a cappello sommerso per 70-90 giorni. Affinamento in botte per 5 anni, per una produzione totale che non supera le 1000 bottiglie per millesimo.

Cantina

La Cantina Roagna si trova a Barbaresco, nel cuore delle Langhe e produce vini che sono espressione pura e autentica del territorio.

Per raggiungere questo obiettivo, ha scelto di lavorare con viti vecchie, con apparati radicali molto profondi e capaci di donare uve di grande concentrazione aromatica. I terreni sono di origine sedimentaria marina, con stratificazioni di argille calcaree alternate a marne grigio-bluastre e sabbie. L’autenticità di ogni singola e diversa espressione, deriva da minime differenze del sottosuolo. Le vigne non vengono fertilizzate, non vengono utilizzati erbicidi o pesticidi e il suolo è completamente inerbito, così che viene stimolata la biodiversità e gli apparati radicali sono spinti ad andare in profondità. I ceppi presenti nei vigneti derivano da legni di madri-viti della zona, così da mantenere una popolazione di piante eterogenea.

Nel 2012 è iniziata una sperimentazione di viti da seme, ottenuta seminando vinaccioli delle viti più vecchie per originare nuove piante-figlie e salvaguardare o addirittura aumentare la biodiversità del vigneto. In cantina, così come tra i filari, rigide e rigorose sono le regole, seguite alla perfezione, costantemente e scrupolosamente: per le fermentazioni, sono utilizzati pied de cuve con lieviti indigeni e le macerazioni sono molto lunghe, a cappello sommerso, per trasferire al vino tutto ciò che di prezioso c’è nei grappoli. Stessa filosofia viene perseguita per le fasi di invecchiamento e affinamento: i controlli sono minuziosi, e l’obbiettivo finale è sempre quello di esaltare ciò che la stagione e il territorio sono riusciti a esprimere nelle uve.

Da tutto ciò nascono vini semplicemente straordinari, tra i quali incontriamo alcune delle migliori etichette di tutto il Piemonte. Dal Dolcetto alla Barbera, si passa per il Barolo e per il Barbaresco - con quest’ultimi provenienti da alcuni dei più prestigiosi cru, come Pajè o Asili - fino ad arrivare al Barolo Chinato e alla Grappa: etichette praticamente mitiche.

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