Venezia Giulia Schioppettino IGT 2020 - Bressan Mastri Vinai
Venezia Giulia Schioppettino IGT 2020 - Bressan Mastri Vinai
Venezia Giulia Schioppettino IGT 2020 - Bressan Mastri Vinai
Venezia Giulia Schioppettino IGT 2020 - Bressan Mastri Vinai
Bressan Mastri Vinai

Venezia Giulia Schioppettino IGT 2020 - Bressan Mastri Vinai

CHF 54.00
  • In pronta consegna (fino a 3 prodotti)
  • Annata: 2020
  • Denominazione: Venezia Giulia IGT
  • Vitigno: ribolla nera (schioppettino) 100%
  • Alcol: 13%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2026/2032
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Pranzo in famiglia
  • Giudizio di Tannico: 83pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Primi di terra

Note di degustazione

Rosso rubino intenso e carico. Fruttato al naso, con sentori di mora selvatica, mirtillo e lamponi, che con linvecchiamento si evolvono in sottobosco, muschio e legno aromatico. Pieno, caldo e vellutato in bocca, con un ottimo copro e una lunga persistenza.

Abbinamenti

È perfetto per accompagnare i primi piatti strutturati e saporiti del menu di terra. Ottimo con le tagliatelle al ragù di carne.

Venezia Giulia Schioppettino IGT 2020 - Bressan Mastri Vinai: Perchè ci piace

Lo schioppettino è uno dei vitigni autoctoni più particolari e tipici del Friuli, originario con ogni probabilità della zona compresa fra Udine e Gorizia. Chiamato ribolla nera in italiano, è una varietà non molto diffusa, a causa delle forti difficoltà sia di coltivazione che di vinificazione delle uve. Lalta professionalità dei Maestri Vinai Bressan, tuttavia, fa si che da questuva sia ricavato un vino davvero sorprendente, quale questo Venezia Giulia Schioppettino IGT. Dopo una lunga macerazione sulle bucce, matura per un anno in botti di rovere e si dimostra pieno e di corpo, ma caratterizzato da una facile beva nel contempo. Ottimo.

Cantina

Quella dei Bressan, come spesso accade quando si parla di vigne, vino e terra, è una storia fatta di nomi propri: nomi di terre e soprattutto nomi di persone, che con il sudore della fronte e con la fatica delle mani hanno fatto crescere una tradizione ormai divenuta secolare. Da alcuni documenti storici, sembra che l’attività vitivinicola della famiglia Bressan risalga addirittura alla prima metà del XVIII secolo, ed esattamente al lontano 1726.
Oggi, di generazione in generazione, sono Nereo e il figlio Fulvio Bressan, aiutato dalla moglie Jelena Misina, a gestire l’impresa, i cui vini sono ormai riconosciuti e apprezzati a livello internazionale. Situata a Farra d’Isonzo, in provincia di Gorizia, la cantina può contare su un’estensione complessiva di venti ettari vitati, suddivisi in più appezzamenti, tutti condotti seguendo metodi rispettosi al massimo di quello che è l’equilibrio dell’ecosistema, della natura e dell’ambiente. In vigna, dove la densità arriva a toccare i 5mila ceppi per ettaro, i metodi agronomici seguiti sono scrupolosi e attenti, frutto di cure amorevoli dedicate alle piante durante tutto l’anno, così da arrivare a vendemmiare uve schiette, pregiate e concentrate in ogni loro più piccola peculiarità. Passando dai filari alla cantina, il rispetto della natura rimane sempre come caposaldo della filosofia aziendale, per cui non sono mai forzate le fasi della trasformazione, e la fermentazione avviene sempre a opera dei soli lieviti indigeni. È così che il ruolo dell’uomo si “riduce” al paziente controllo di un percorso il quale, tassello dopo tassello, completa il mosaico finale che ci conduce al magico momento della degustazione.
Dal Verduzzo allo Schioppettino, dalla Malvasia alla Ribolla, dal Pinot Nero al Merlot, passando per il Moscato Rosa e per i rimanenti vitigni internazionali, quelli di Bressan possono essere definiti a tutti gli effetti “vini veri”. Etichette, quelle della cantina “Bressan Mastri Vinai”, capaci di parlare la lingua della massima eccellenza enologica dei vini del Friuli Venezia Giulia.

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