POGGIO DI SOTTO

A Castelnuovo dell’Abate, la zona più vocata del Brunello di Montalcino, dal 1989 Poggio di Sotto coglie l’anima più nobile del Sangiovese. Su una proprietà di 48 ettari, solo 20 sono destinati ai vigneti, in una varietà di terreni che si frammenta con l’altezza. Le viti crescono, in conduzione biologica, tra i 190 e i 440 metri di altitudine su ripide dorsali alle pendici del Monte Amiata, il grande vulcano spento che domina l’orizzonte e funge da schermo alle perturbazioni provenienti dal mare.

Fra i filari, la scelta è stata univoca: Sangiovese, declinato su oltre 182 i biotipi che crescono in maniera libera fra i filari. Oggi questa incredibile nicchia ecologica rappresenta l’originalità più marcata di Poggio di Sotto, l’archivio botanico di un secolare adattamento del Sangiovese che possiede una sua logica interna di meraviglia.

Tutto il vino prodotto è rivendicato – in vigneto – come Brunello di Montalcino. Durante l’affinamento si svolgono gli assaggi e le selezioni volontarie per definire le porzioni che andranno a formare il Rosso di Montalcino, il Brunello e le Riserve. Una tenuta modello che dedica ogni sforzo alla selezione in vigna per cogliere la quintessenza della Toscana. Una cantina che ha scelto la perfezione come unico orizzonte qualitativo e che ha dato vita a icone immortali del Brunello di Montalcino, tra le più premiate dalla critica internazionale.
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