Kakovostno Vino Malvasija ZGP "White Label" 2021 - Klabjan
Klabjan

Kakovostno Vino Malvasija ZGP "White Label" 2021 - Klabjan

CHF 29.00
  • In pronta consegna
  • Annata: 2021
  • Denominazione: Kakovostno Vino ZGP
  • Vitigno: malvasia istriana 100%
  • Alcol: 14%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2023/2028
  • Temperatura di servizio: 10/12 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 92pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Secondi di carne bianca, Secondi di pesce

Note di degustazione

Intenso il giallo paglierino alla vista, con evidenti riflessi dorati. Al naso si apre con note floreali e con sentori agrumati, poi completati da sfumature di erbe selvatiche e di vaniglia. Fresco e di buon corpo il sorso, dinamico e di ottima persistenza.

Abbinamenti

Da abbinare alle seconde portate di pesce o di carne bianca. Ottima con la ricciola in crosta di sale aromatizzata alle erbe.

Kakovostno Vino Malvasija ZGP "White Label" 2021 - Klabjan: Perchè ci piace

Fermenta con i soli lieviti indigeni e con una macerazione sulle bucce di 2-3 giorni, per poi riposare in acciaio sulle fecce fini per almeno un anno. Questo Kakovostno Vino Malvasija ZGP “White Label” prodotto da Uroš Klabjan è un bianco che ci ricorda quanto anche l’Istria abbia la sua da dire se si parla di vino. È una Malvasia che esce dagli schemi, per sorprendere con un sorso tagliente e entusiasmante. È una Malvasia da provare.

Cantina

Ci troviamo in Istria, in una vallata del golfo di Trieste, dove i venti salini che arrivano dal mare soffiano su scarpate alte fino a 300 metri, capaci di assorbire i raggi solari di giorno e di rilasciare il calore la notte. È in questo palcoscenico che recita la sua parte Uroš Klabjan, impegnato nella conduzione di una delle più eccellenti cantine artigianali della zona.
Seguendo gli insegnamenti del nonno, Uroš produce vini che rappresentano lo specchio fedele non solo del territorio, ma anche delle peculiarità stagionali. Le vigne di proprietà, che coprono un’area di circa dieci ettari, contano molte piante ancora a piede franco, che crescono su suoli composti da terra bianca, argilla e flysch. Tra i filari, le regole rispettate sono quelle della biodinamica, per cui gli interventi artificiali sono quasi nulli.
Stessa filosofia la ritroviamo in cantina, dove al fine di preservare la massima espressione dei grappoli, i vini sono lasciati fermentare spontaneamente con una macerazione sulle proprie bucce.
Nascono in questa maniera etichette non convenzionali, spesso non in linea con i dettami dell’enologia contemporanea. Vini che escono dagli schemi e che sono tra loro distinti secondo la fascia d’età delle vigne da cui nascono. Bottiglie che ci mostrano l’altra faccia della medaglia, fatta di integralismo, di estremismo e di approcci drastici, ma anche di profondo amore per le tradizioni, per le proprie terre e per le proprie origini. Vini magari non sempre di facile approccio, ma che se compresi in tutte le sfumature, sono capaci di lasciare emozioni indelebili.

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