Lazio Biancolella IGT 2023 - Antiche Cantine Migliaccio
Antiche Cantine Migliaccio

Lazio Biancolella IGT 2023 - Antiche Cantine Migliaccio

CHF 40.00
Esaurito
  • Annata: 2023
  • Denominazione: Lazio IGT
  • Vitigno: biancolella 100%
  • Alcol: 13%
  • Formato: 0.75L
  • Consumo ideale: 2024/2026
  • Temperatura di servizio: 10/12 °C
  • Momento per degustarlo: Aperitivo, Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 85pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Formaggi freschi, Secondi di pesce

Note di degustazione

Giallo paglierino con riflessi dorati. Bouquet intenso con aromi agrumati e di frutta matura di una finezza e delicatezza sorprendente. In bocca è mediterraneo, con una chiara nota minerale a dare vivacità alla struttura corposa. Nel finale spiccano ancora i sentori agrumati, veri protagonisti insieme all'anima minerale.

Abbinamenti

Si abbina perfettamente con piatti della cucina mediterranea a base di pesce e crostacei, come ad esempio una saporita spigola al cartoccio o una zuppa di pesce, ma è anche da provare con formaggi giovani e non stagionati.

Lazio Biancolella IGT 2023 - Antiche Cantine Migliaccio: Perchè ci piace

Un vino eroico questo Lazio Biancolella IGT prodotto dalle Antiche Cantine Migliaccio. Il vino realizzato con uve autoctone, biancolella in purezza, ci piace per la sua incredibile freschezza e mineralità che ricordano le acque cristalline dell’isola di Ponza, su cui viene prodotto. Il terreno, tufaceo e sabbioso, contribuisce a rendere unico questo vino bianco, affinato in acciaio e realizzato solamente in 1500 bottiglie.

Cantina

Le Antiche Cantine Migliaccio sono un punto fermo della viticultura sull’isola di Ponza dal lontano 1734, quando il re partenopeo Carlo di Borbone affidò a Pietro Migliaccio il compito di impiantare i vitigni di biancolella, forastera, guarnaccia, aglianico e piedirosso, in uno degli appezzamenti più irraggiungibili ed incontaminati dell’isola: Punta Fieno. Proprio questa sua inaccessibilità, la si raggiunge solo a nuoto o dopo 40 minuti di impervio cammino, ha nel tempo scoraggiato i viticoltori locali e solo nel 2000 le vigne di Punta Fieno sono tornate all’antico splendore grazie all’intervento di Emanuele Vittorio, discendente dei Migliaccio. L’azienda utilizza tecniche moderne in cantina per quanto riguarda pigiatura ed affinamento mentre per tutto il resto si è voluto restare legati alle tradizioni che prevedono un approccio naturale, senza additivi chimici, ed una lavorazione manuale. Gli sforzi eroici di Emanuele, e le condizioni climatiche, creano i presupposti per la produzione di vini unici, caldi, minerali ed intensi, dallo spirito fortemente mediterraneo.

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