Vino spumante dolce Moscato: le cantine migliori e gli abbinamenti
Elegante e raffinato, dolce al palato, di colore giallo paglierino tendente allâoro, con un bouquet aromatico e fruttato e dalle inconfondibili bollicine. Ă il
vino spumante dolce, dal perlage fine e consistente, frutto della fermentazione in autoclave. Si ottiene dalle
uve di
moscato bianco, vitigno coltivato quasi in tutta Italia e particolarmente adatto alla spumantizzazione. Le origini del
vino moscato vengono da molto lontano, forse dalla Magna Grecia, qui proviamo a ripercorrerne la storia e a conoscere le migliori cantine dello spumante prodotto a partire dalle sue uve.
Vino moscato: le origini
Il suo nome viene da â
muscumâ, cioè muschio, profumo a cui rimanda la fragranza di questo vitigno. Il
moscato è un
vino dolce e aromatico, con
note fruttate e
floreali le cui origini sono probabilmente da ricercare nellâantica Magna Grecia: sembra infatti che la sua diffusione sia da attribuire ai greci che portarono con sĂŠ alcuni semi per poterlo coltivare nelle colonie delle regioni italiane meridionali. Tracce di moscato si hanno successivamente nell'antica Roma, le uve erano note ai romani con il nome di Apianae, per lâalta concentrazione di zuccheri che attirava api in abbondanza; di moscato parleranno anche Plinio il Vecchio, Catone e Varrone. Al nord arrivò probabilmente nel medioevo grazie ai rapporti commerciali dei Veneziani che lo importarono dalle isole del Mediterraneo in tutto il nord Europa.
Moscato: vino dolce e spumante
Attualmente ne esistono almeno nove
varietĂ :
- Moscato Bianco
-Â Moscato Giallo
-Â Moscato rosa
-Â Moscato d'Alessandria o Zibibbo
-Â Moscato nero di Acqui
-Â Moscato nero di Scanzo
-Â Moscatello selvatico
-Â Moscato di Terracina
-Â Moscatello di Saracena.
La piÚ pregiata e diffusa è quella del
moscato bianco, da dove si ricavano vini gialli paglierini, freschi e dal sapore intenso. I piĂš importanti sono il Moscadello di Montalcino, il Moscato di Siracusa, il Moscato di Cagliari e l'Asti spumante. Ma il
miglior moscato è
piemontese: è qui che si produce uno spumante da non confondere con il
vino moscato dolce, ottenuto dallo stesso tipo di uve. Il vitigno del moscato soprattutto nella zona di Asti dĂ origine infatti a due tipologie di bollicine: un bianco non spumantizzato, ma vivace e poco alcolico, di colore giallo paglierino e con sentori di albicocca, pesca, salvia e muschio come il
Moscato dâAsti, e uno spumante prodotto
con metodo Martinotti, cioè con rifermentazione in autoclave, di cui lâ
Asti Docg è il piÚ emblematico rappresentante. Lo spumante dolce ottenuto dal moscato ha un incredibile ventaglio aromatico, dalle note fruttate di pesca gialla e albicocca matura a quelle floreali di magnolia, rosa bianca, acacia e arancio.
Tra i migliori quelli prodotti nellâOltrepo pavese, come le bollicine della cantina
Rocca dei forti, perfetto per accompagnare dolci o frutta secca, o il
vino spumante dolce SantâOrsola, ottimo alleato di qualsiasi tipo di dolce.
Abbinamenti Dalla classica torta di nocciole ai biscotti, dal panettone o pandoro alle crostate fino ai dolci alla crema: il moscato è soprattutto un
vino da dessert, ideale per i brindisi con cui milioni di italiani celebrano feste, ricorrenze o semplicemente il piacere di stare insieme. Meglio se servito freddo, intorno ai 6/ 8 gradi per gli spumanti e 10/ 12 per i vini fermi o i passiti.
Non mancano però gli abbinamenti piĂš arditi, che prevedono piatti salati a base di salame e insaccati, formaggi stagionati, specialitĂ della cucina orientale, a base di pesce o carni bianche, ostriche o preparazioni speziate. Da non sottovalutare lâopzione aperitivo, ma anche la possibilitĂ di utilizzarlo come ingrediente di alcune ricette: dallo zabaione al moscato alle creazioni piĂš fantasiose come macedonie di frutta, torte farcite, semifreddi, cocktail e gelati.