Aglianico Rosato Frizzante Paestum IGP "Il Fric" 2022 - Casebianche
Casebianche

Aglianico Rosato Frizzante Paestum IGP "Il Fric" 2022 - Casebianche

CHF 18.00
  • In pronta consegna (fino a 6 prodotti)
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Aglianico Rosato Frizzante Paestum IGP
  • Vitigno: aglianico 100%
  • Alcol: 13%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2023/2026
  • Temperatura di servizio: 6/8 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 80pt
  • Tipologia: Rosé
  • Abbinamenti: Antipasti di terra, Pizza, Salumi

Note di degustazione

Di colore rosa brillante alla vista, è fragrante e goloso al naso per effetto di delicate note di lampone, fragola e di mandarino, unite a sensazioni di rosa e gelsomino. In bocca scorre pieno, cremoso e saporito, frizzante al punto giusto.

Abbinamenti

Ottimo come aperitivo, si abbina a pizze, focacce, antipasti a base di crostini e salumi.

Aglianico Rosato Frizzante Paestum IGP "Il Fric" 2022 - Casebianche: Perchè ci piace

L’Aglianico Rosato Frizzante Paestum IGP “Il Fric” dell’annata 2015 è un vino frizzante ottenuto con metodo “ancestrale", ovvero mediante la rifermentazione in bottiglia senza aggiunta di zuccheri e lieviti. Il vino base è ottenuto interamente dalla vinificazione di uve aglianico pressate intere senza diraspatura e la seconda fermentazione è avviata con mosto fresco. Al termine della presa di spuma il vino non subisce sboccatura ma viene proposto integro, con il suo naturale deposito. Un grande vitigno come l’aglianico presentato da Casebianche in una veste insolita, estremamente divertente, fragrante e godibile.

Cantina

Nel comune di Torchiara, in provincia di Salerno, all’interno del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - ora Patrimonio Unesco - nasce nel 2000 ad opera di Elisabetta Iuorio e Pasquale Mitrano - ex architetti - l’azienda agricola Casebianche, dal nome della Contrada Case bianche dove sorge la cantina.
I 14 ettari su cui si estende l’azienda Casebianche, di cui 5 vitati, sono l’espressione naturale della biodiversità floristica; oltre agli agrumi e gli ulivi si coltivano anche i migliori fichi d’Italia, i cilento Dop. Uno spicchio di terra selvaggia delimitato dal monte Stella, un massiccio alto 1131 m s.l.m che protegge dai venti freddi, e il mare del Cilento. È qui, al fianco dei lecci, dei fichi d’India, dei carrubi, mirti, ginepro, ginestre, corbezzoli, aceri e castagni che nascono i vini Casebianche, soprattutto fiano e aglianico, tutti certificati Bio da Agricoltura Italia, grazie anche all’opera del giovane e famoso enologo Fortunato Sebastiano, che nel 2006 è entrato al fianco di Elisabetta e Pasquale nell’azienda cilentana e che li ha condotti al primo imbottigliamento nell’annata seguente. La geologia della zona presenta una caratteristica peculiare e di chiara spinta vocazionale alla viticoltura: il “flysch cilentano", una successione di marne, argilla e arenarie grazie alla quali si producono vini dalla gradevole freschezza. Grazie al terroir d’elezione e alla conduzione del vigneto - nel quale si interviene il meno possibile, con lavorazioni meccaniche semplici e concimazioni naturali (fra cui il sovescio), solo rame, zolfo e argilla come difese - si ottengono uve dalla maturazione sempre equilibrata che trovano posto nei vari vini dell’azienda come lo spumante dosaggio zero “La Matta” da uve fiano e l’ Aglianico rosato frizzante Paestum IGP “Il Fric” entrambi ottenuti con il metodo ancestrale. “Cumalè” Cilento Fiano Doc e “Cupersito” Aglianico Cilento Doc concorrono al portfolio aziendale in versione monovitigno, altrettanto interessanti sono i tagli adoperati per il Bianco Paestum IGP “Iscadoro” e per il Rosso Cilento Doc “Dellemore”, veramente dei vini di territorio.


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