VIGNETI DI ETTORE
Per risalire alle origini della cantina “Vigneti di Ettore” dobbiamo ripercorrere la storia a ritroso sino al 1930, anno in cui è nata l’azienda, per mano di Ettore Righetti. Quest’ultimo, che è stato direttore e presidente della Cantina Cooperativa di Negrar, appartiene a una famiglia dedita alla vitivinicultura da almeno cinque generazioni, e nella gestione dell’impresa vinicola è oggi coadiuvato dal nipote Gabriele Righetti, che ha da poco portato a termine il percorso di studi in agronomia ed enologia. Siamo sulle colline di Negrar, nel bel mezzo della denominazione della Valpolicella Classica, a un’altitudine sul livello del mare che varia dai 250 ai 400 metri. Divisi in due appezzamenti distinti, l’uno sul versante occidentale della valle di Negrar, con esposizione sud-ovest, mentre l’altro sul versante orientale con esposizione sud-est, i vigneti di proprietà raggiungono attualmente una superficie complessiva di cinque ettari, e contano piante che vanno dai 15 ai 40 anni d’età. Su suoli dalla composizione molto varia, per cui si incontrano terreni alluvionali, basaltici, tufacei e di natura vulcanica e argillosa, sono coltivate le principali varietà autoctone della Valpolicella, quali corvina, corvinone, rondinella, molinara, croatina, pelara e oseleta. Allevate con il tradizionale sistema della pergola veronese e gestite seguendo le pratiche dell’agricoltura organica, le viti arrivano a produrre uve schiette e pregiate. Grappoli che in cantina sono lavorati in chiave “classica” e tradizionale, lasciando che il carattere delle varietà autoctone emerga in tutte le sue sfumature: la vinificazione è per nulla invasiva, mentre l’uso del legno è calibrato e attento. Il risultato è dato da vini autentici e rispettosi del territorio di appartenenza. Valpolicella Classico, Valpolicella Ripasso, Amarone della Valpolicella e Recioto della Valpolicella: sono tutte etichette, quelle che recano sovraimpresso il nome dei “Vigneti di Ettore”, che esprimono contemporaneamente pulizia, equilibrio, eleganza e opulenza. Vini, in sostanza, figli dell’amore per il proprio lavoro e frutto di un profondo rispetto per le proprie terre e per le proprie origini.
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