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Vini greci: i vini rossi e bianchi della Grecia


La Grecia è una delle regioni vinicole più antiche del mondo e tra i primi territori produttori di vino in Europa.

Con i suoi 150 mila ettari di vigneti, la Grecia vanta una delle superfici più importanti in termini di diversità dei vitigni presenti. Paese fortemente attaccato alle proprie tradizioni e alla propria storia, i produttori greci infatti lavorano per valorizzare al massimo gli antichi vitigni locali.

Il Paese è caratterizzato da una varietà climatica importante da zona a zona e ciò determina una produzione vinicola piuttosto differenziata, anche grazie alla presenza di circa 300 uve diverse. Oltre ai vitigni più conosciuti, Retsina e moscato di Samos, di notevole importanza sono Assyrtiko, Vilana, Robola, Roditis e Savantianó. Tra i vitigni a bacca rossa, invece, troviamo Xynómavro, Agiorgitiko, Mavrodaphne, Mandelaria e Limnio. Sono diffusi anche i vitigni internazionali, tra cui Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Grenache, Syrah e Chardonnay.

La storia e la tradizione del vino greco

Guardando indietro nel tempo, alla storia del vino in Grecia, scopriamo che il Paese è uno dei primi luoghi del Mediterraneo in cui la vite fece il suo ingresso dall’Asia. Furono i Fenici a portare le coltivazioni in Grecia. Tutti i popoli che si sono avvicendati hanno continuato a produrre vino: gli antichi Greci che portarono la vite anche nella penisola italica, nelle colonie dell’Italia meridionale (la Magna Grecia), gli Etruschi e gli antichi Romani.

I vini greci dell’antichità erano famosi ovunque, soprattutto nell’antica Roma. Il vino era per gli antichi Greci una bevanda sacra e veniva utilizzato a scopi religiosi. Nella mitologia classica infatti, Dioniso era il dio del vino e per lui si celebravano i rituali dionisiaci, delle vere e proprie feste dedicate al vino e ai suoi piaceri, in cui venivano stravolte le strutture logiche, morali e sociali del mondo abituale.

La classificazione dei vini greci e le zone di produzione

La Grecia è un paese vario dal punto di vista del territorio, con vigneti disseminati in zone molto diverse tra loro. Ci sono zone collinari e montagnose, aree costiere e le isole del versante Adriatico e dell’Egeo. La maggior parte della produzione di vino è costituito da vini bianchi secchi, seguiti dai rossi e dai bianchi dolci. I Retsina sono i vini più famosi della Grecia: sono vini bianchi leggeri aromatizzati con resine di pino e miele e rappresentano una produzione dedicata quasi esclusivamente al mercato interno.

In Grecia, solamente il 13% dei vini rientra nelle denominazioni di origine, seppur questa percentuale sia in continuo aumento. In cima alla piramide della classificazione dei vini greci troviamo le OPE, corrispondenti alle DOCG italiane, che attualmente sono 8 denominazioni di vini liquorosi e da dessert. Le OPAP sono l’equivalente delle DOC italiane e attualmente sono 27. Entrambe le denominazioni possono essere prodotte in versione Riserva e Gran Riserva, con maggior affinamento in fusti di legno. Ci sono poi i Topikos Oinos, simili agli IGT italiani.

Macedonia e Tracia, situate al nord del paese, includono due denominazioni importanti, Naoussa e Meliton, dove regna il vitigno Xynómavro, che dà vita a vini rossi di qualità. I vitigni internazionali invece confluiscono nella denominazione Sithonia.
La regione Tessaglia ha una superficie vitata di circa 8,5 mila ettari, prevalentemente dedicata ai vini da tavola. La regione dell’Epiro dà origine a vini rossi corposi da Cabernet Sauvignon, mentre la denominazione Zitsa è nota per vini elaborati dal vitigno sebina.
Le Isole Ionie, ad ovest della Grecia, sono rilevanti dal punto di vista della produzione di vini bianchi leggeri, elaborati soprattutto da Robola, oltre che dei vini liquorosi da Moscato e Mavrodaphne e di un vino rosso, Sana Mavra, prodotto dal vitigno Vertzami.

La Grecia Centrale si estende su 30 mila ettari di vigneti, la cui produzione è essenzialmente destinata al mercato locale. Il Peloponneso, con i suoi 60 mila ettari di vigne e condizioni naturali diversificate, dona vini diversi: Nemea, da Agiorgitiko, rosso longevo e strutturato, e Mantinia, da Moschofílero, mentre i vitigni Mavrodaphne e Moscato danno origine a vini con zuccheri residui. Sulle Isole dell’Egeo Orientale, Samos produce uno dei migliori moscati al mondo, il Moscato di Samos, mentre Lemnos elabora vini rossi piuttosto interessanti. Sulle Cicladi, Santorini è nota per i notevoli vini bianchi dallo splendido vitigno greco Assyrtiko e per un Vin de Paille chiamato Liastos; Paros invece è specializzata sul vitigno Mandelaria.
Nel Dodecaneso il vitigno bianco Athiri e il vitigno rosso Amorgiano sono utilizzati per i vini della denominazione Rhodes, mentre Creta, con i suoi 50 mila ettari vitati, ha come denominazione più famosa Sitia, dove Liatico e Landilaria sono assemblati per dar vita a vini rosso robusti o vini liquorosi.